Chissà,
forse direte che siamo sognatori, tanto per citare John Lennon. Però non crediamo
di essere gli unici, sempre per citare John Lennon.
Siamo
fortemente convinti del fatto che lo sport possa contribuire ad abbattere le barriere
culturali, ideologiche, linguistiche, religiose tra le nazioni.
"SPIRITO SPORTIVO Rispetto dell'altro"
Chi pratica uno sport sa bene che il rispetto prima che agli avversari va
riconosciuto ai propri compagni di squadra e all'interno della propria gruppo
sportivo.
L'associazionismo sportivo e il volontariato che anima il gruppo
sportivo è spesso dimenticato dagli stessi praticanti.
Puntualità agli appuntamenti - impegno negli allenamenti e nelle manifestazioni
sportive - decoro nell'abbigliamento e
riconoscibilità dell'appartenenza Indossando la divisa della società, sono
tutti segnali del rispetto che si ha nei confronti di se stessi e dei propri
compagni.
Poi c'è il rispetto dell'avversario, formalizzato da una ritualità molto forte
nello sport, ma i cui significati appaiono ormai alterati. La definizione di
nuove pratiche assunte in altri sport definite "terzo tempo" può
essere un'occasione per ridiscutere il significato del rispetto nello sport
quale impegno sempre e comunque anche per
manifestazioni personalmente considerate “fastidiose” o “ minori”, impegno a rispettare maggiormente i più
“deboli” piuttosto che i più “forti”, impegno nella pratica sportiva a non
denigrare gli avversari.
L’atleta è un vero
sportivo quando:
* pratica lo sport per passione;
* lo pratica disinteressatamente;
* segue i consigli di coloro che hanno esperienza;
* accetta senza obiezioni le decisioni della giuria e dell’arbitro;
* vince senza presunzione e perdi senza amarezza;
* preferisce perdere piuttosto che vincere con mezzi sleali;
* anche fuori dall’attività sportiva ed
in qualunque azione della vita si comporta con spirito sportivo e con lealtà.
Lo spettatore è un vero
sportivo quando:
* applaude il vincitore, ma incoraggia il perdente;
* pone da parte ogni pregiudizio sociale o nazionale;
* rispetta la decisione della giuria e dell’arbitro anche se non la condivide;
* sa trarre utili lezioni dalla vittoria e dalla sconfitta;
* si comporta in maniera dignitosa durante una gara, anche se sta giocando la
tua squadra;
* agisce sempre ed in ogni occasione, tanto dentro quanto fuori dello stadio,
con dignità e sentimento sportivo.
(dal "Codice" del Comitato Internazionale Olimpico - C.I.O.)
La Carta del Fair Play:
1. fare di ogni incontro sportivo, indipendentemente dalla posta e dalla
virilità della competizione, un momento privilegiato, una specie di festa
2. conformarmi alle regole e allo spirito dello sport praticato
3. rispettare i miei avversari come me stesso
4. accettare le decisioni degli arbitri o dei giudici sportivi, sapendo che,
come me, hanno diritto all’errore, ma fanno tutto il possibile per non
commetterlo
5. evitare le cattiverie e le aggressioni nei miei atti, le mie parole o i miei
scritti
6. non usare artifici o inganni per ottenere il successo
7. rimanere degno nella vittoria, così come nella sconfitta
8. aiutare chiunque con la mia presenza, la mia esperienza e la mia
comprensione
buon anno 2016
la RuotaGialloblu