Per l’ennesima volta ieri un ciclista ha perso la vita per
colpa di un automobilista che l’ha falciato senza neanche accorgersene lungo la
strada che conduce a Ceccano in provincia di Frosinone, strada che molti di noi percorrono abitualmente.
Il ciclista era un cittadino di questa Italia, aveva un nome
e cognome, una moglie una figlia che ieri l’aspettavano invano per il pranzo
della domenica e che oggi piangono e dovranno vivere senza lui accanto, amici
che gli volevano bene, i ragazzi del Liceo di Veroli che da oggi non
avranno più la loro guida.
Troppo è contributo di sangue che chi va in bicicletta
sta versando.
La strada non è solo per la circolazione degli autoveicoli
ma anche di chi vuole seguire le proprie passioni in bicicletta, ma chi va in
bici è più debole degli altri, gli automobilisti ne approfittano perché reputano
il ciclista un ostacolo allo loro marcia e spesso lo mettono in pericolo anche
a dispetto.
Il nuovo codice della strada è entrato in vigore quest’anno, invano abbiamo atteso che contenesse disposizioni a tutela dei ciclisti.
Il ciclista si chiamava Roberto Vitelli, una brava persona
che amava la vita, lo sport, il ciclismo.
Le nostre condoglianze alla famiglia